L’ammissione al dottorato avviene attraverso un concorso, tramite il quale vengono assegnati i posti disponibili per ciascun ciclo, con borsa e senza borsa. Ciascun posto può essere eventualmente vincolato alla realizzazione di una ricerca su un tema definito, anche in collegamento a specifici programmi di finanziamento nazionali o locali.

Il bando di concorso viene pubblicato, indicativamente, nel mese di giugno antecedente l’avvio del ciclo cui si riferisce.

Le prove d’ammissione consistono in una valutazione dei titoli presentati, in una prova scritta e in una prova orale. Non viene richiesta la presentazione di un progetto di ricerca, che sarà invece da elaborare entro il primo anno di corso.

I titoli che vengono presi in considerazione per la valutazione riguardano il percorso degli studi, la qualità della tesi di laurea e di eventuali pubblicazioni, le esperienze professionali e/o di ricerca.

La prova scritta consiste nella stesura di un elaborato (in lingua italiana o in lingua inglese, a scelta del candidato) sulla base di una traccia scelta dal candidato tra quelle fornite dalla commissione. Le tracce riguardano categorie concettuali fondamentali per il Social Work e le Politiche dei Servizi sociali personali, con i relativi riferimenti sociologici, psicologici, giuridici. I candidati sono invitati a sviluppare il tema proposto in una prospettiva che a loro scelta potrà concentrarsi maggiormente sul Social Work oppure sulle Politiche dei Servizi sociali personali.

La prova orale consiste nella discussione dell’elaborato scritto e in un eventuale approfondimento dei contenuti oggetto delle prove scritte. Viene inoltre svolto un colloquio di orientamento per comprendere interessi e prospettive dei candidati e infine viene effettuata una prova di conoscenza della lingua inglese, attraverso la traduzione di un breve brano di letteratura specialistica.